I Campanili a Borgo Parrini
Officina della Cultura

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Campanili Borgo Parrini borgoparrinicampanili.com
IcampaniliaBorgoParrini è un'officina della cultura, un luogo in cui chiunque può sfruttare i servizi e le strutture dell'associazione per promuovere idee, iniziative culturali, realizzare meeting e presentazioni, spettacoli, convention e tanto altro. Il tutto immersi nel cuore di un borgo gesuita seicentesco dove i campanili rappresentano le provincie siciliane, faro e porto di una cultura locale, siciliana, italiana e internazionale.

OUR ROOMS
L'associazione dispone di diverse strutture dove soggiornare per godere delle bellezze paesaggistiche del territorio e raggiungere le maggiori mete turistiche di tutta la meravigliosa Sicilia.
Per info e prenotazioni nella sezione contatti è possibile trovare i nostri recapiti.
I NOSTRI SERVIZI
Meeting
Free Wifi
Literary coffè
Art and Entertainment
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Conference Room
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GALLERY









THINGS TO DO
L'Antica arte del pane a legna
Visita agli antichi panifici alla riscoperta del tradizionale "pani ri parrini"
Sport
Limitrofe all'associazione vi sono strutture sportive dove poter praticare calcio, nuoto e palestra
Escursioni
In giro per i meravigliosi paesaggi rurali di "Borgo Parrini"
Food
lasciatevi conquistare dal cibo tipico e tradizionale siciliano e da una deliziosa pizza che solo i ristoranti del borgo possono offrirvi

DICONO DI NOI

L'ASSOCIAZIONE E' IL CONNOBIO TRA ARTE E CULTURA. DOVE L'UOMO PUO' ALLIETARE LA MENTE E IL CORPO IN TOTALE RELAX
Storia
Nato tra il ‘500 e il ‘600, il Borgo Parrini si trova in quella contrada già così chiamata nelle mappe del catasto borbonico, a segnare la presenza dei Padri Gesuiti del Noviziato di Palermo (i Parrini, per l’appunto) che comprarono delle terre in alcuni feudi delle zone a nord est del territorio di Partinico.
Agli inizi del ‘700, per avere maggior controllo sull’attività agricola dei coloni e dei contadini (coltivazione a vigneti e agrumi soprattutto), i Gesuiti fecero costruire una chiesa dedicata a Maria SS. Del Rosario attorno alla quale si sviluppò poi un vero e proprio villaggio, con tanto di magazzini, abitazioni per i coloni, torri e piccoli bagli e mulini.
Intorno alla metà dell’800 divenne un dormitorio per gli operai impiegati nell’azienda vitivinicola del principe francese Henry d’Orleans duca d’Aumale, che qui era arrivato per produrre e commercializzare il Moscatello dello Zucco.
In seguito, per far fronte all’abbandono che a metà degli anni ’70 del ‘900 ha inevitabilmente colpito il piccolo borgo, l'associazione ha inventato un modo per ristrutturare alcune vecchie abitazioni ispirandosi allo stile del catalano Antoni Gaudì ma soprattutto allo stile architettonico mediterraneo. Il tutto per far riemergere l’ospitalità tipica dei siciliani, ridonare colore e vitalità a un pezzo d’Italia che non può essere dimenticato.
